Nuovi Progetti nell’Offshore Ravennate
Sono diversi i progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ai quali guardano con grande interesse le aziende associate a Roca, pronte a mettere a disposizione la decennale esperienza maturata nell’oil&gas in ambito internazionale.
La cattura della CO2. ll progetto di Eni per la cattura e lo stoccaggio della CO2 avanza velocemente. Entro il prossimo anno, e a valle delle necessarie autorizzazioni, sarà avviata la realizzazione della fase dimostrativa tramite il posizionamento di due impianti per la cattura e successivo stoccaggio di 25mila tonnellate di anidride carbonica prelevata dalla centrale termica di Casal Borsetti e 40mila dalla caldaia del butadiene presso Versalis, in via Baiona. Attraverso le condotte sottomarine esistenti, la CO2 verrà inviata nel giacimento ‘depletato’ utilizzando la piattaforma Porto Corsini Mare Ovest.
I due impianti serviranno a tarare l’utilizzo delle tecnologie di cattura per una successiva applicazione su scala industriale che vedrà Ravenna come un polo per la produzione di energia da anidride carbonica (Ccs), fino a una capacità iniziale di 4 milioni di tonnellate di CO2 catturate e stoccate annualmente. La capacità complessiva di contenimento dei campi a gas non utilizzati dell’offshore del ravennate è stata valutata tra i 300-500 milioni di tonnellate. L’investimento previsto da Eni è di circa 2 miliardi di euro.
Il direttore CCUS&Forestry di Eni e presidente di Assorisorse, Luigi Ciarrocchi, spiegò proprio al Carlino a fine luglio che «parliamo sicuramente di una grande opportunità di rigenerazione e di valorizzazione del distretto di Ravenna, strategico per Eni, dove sarà possibile realizzare un progetto di economia circolare, in sinergia con le infrastrutture esistenti. La riqualifica e il riutilizzo di una parte di asset esistenti consentirà un processo rapido, senza alcuna occupazione di nuovi spazi e quindi senza alcun aggravio per il territorio. Il progetto avrà importanti ricadute positive anche sul fronte dell’occupazione: valorizzerà la filiera locale e le competenze specifiche maturate nel corso degli anni e riconosciute a livello internazionale e ne promuoverà lo sviluppo di nuove, grazie all’elevato contenuto tecnologico del processo di cattura e stoccaggio».
Impianto eolico. Saipem Agne parteciperanno allo sviluppo di un parco eolico nel Mare Adriatico davanti alle coste di Ravenna. Saipem conferma così la sua presenza sempre più attiva nell’ambito delle iniziative legate allo sviluppo dell’eolico offshore e attesto la sua presenza nel settore anche in Italia. A tal fine ha recentemente firmato un Memorandum of Understanding (MoU) con AGNES (www.agneswindpower.com), società per lo sviluppo delle energie rinnovabili nel mare Adriatico che si occupa di eolico offshore e nearshore, solare galleggiante in mare, sistemi di stoccaggio dell’energia, produzione di idrogeno da fonti rinnovabili, e QINT’X (www.quintx.com), società italiana specializzata nel settore delle energie rinnovabili, in particolare fotovoltaico, eolico, idroelettrico ed e-mobility (veicoli elettrici).
Il progetto, con un investimento di 600 milioni di euro prevede l’installazione di circa 56 turbine su fondazioni fisse sul fondo del mare in due siti differenti, il primo oltre le 8 miglia nautiche, il secondo oltre le 12 miglia. La potenza totale installata sarà pari a circa 450MW. Nell’ambito dello stesso progetto, inoltre, si prevede di utilizzare tecnologie innovative come il solare fotovoltaico galleggiante attraverso la tecnologia proprietaria di Moss Maritime, parte della divisione XSIGHT di Saipem dedicata allo sviluppo di soluzione innovative per velocizzare il processo di decarbonizzazione del settore dell’energia. A tal proposito la divisione XSIGHT ha già iniziato lo sviluppo di soluzioni integrate mirate all’utilizzo dell’energia rinnovabile e alla produzione di idrogeno “Green” e il progetto Agnes sarà il primo progetto dove tali soluzioni integrate prenderanno forma, dando la possibilità di trovare una soluzione alternativa al decomissioning delle piattaforme O&G presenti nel Mar Adriatico.
Il progetto si collocherà in un’area ad alta vocazione industriale e coinvolgerà la filiera locale a supporto del progetto stesso.
Mauro Piasere, Chief Operating Officer della Divisione XSIGHT, ha commentato: “Saipem ha da tempo avviato un percorso per il rafforzamento della propria presenza nel settore delle energie rinnovabili. In particolare, proprio attraverso la divisione XSIGHT, si sta definendo il nuovo ruolo dell’azienda come sviluppatore di parchi eolici offshore e il Memorandum of Understanding firmato con AGNES e QINT’X costituisce una nuova importante opportunità in questa direzione. L’accordo si inserisce nel nuovo modello di business adottato dall’azienda, sempre più protagonista della transizione energetica, e inaugurato nel 2019 dall’accordo con Plambeck per lo sviluppo di parchi eolici con fondazioni galleggianti davanti alle coste dell’Arabia Saudita del Mar Rosso. Attraverso la divisione XSIGHT, Saipem ha intenzione di avviare un analogo progetto anche in Sicilia e in Sardegna, tramite l’utilizzo di fondazioni galleggianti per l’eolico, favorendo in questo modo la cantieristica italiana”.
Alberto Bernabini, Chief Executive Officer di QINT’X, ha così commentato: “La sigla di questo accordo è un altro passo concreto verso la realizzazione di un progetto ambizioso nato due anni fa. La nostra vision è quella di creare un hub energetico innovativo nell’Alto Adriatico integrando diverse tecnologie per generare energia pulita dal vento, dal sole e dall’idrogeno. Siamo orgogliosi di poter contare su Saipem come partner, società globale leader in soluzioni Offshore, ora più che mai proiettata a diventare protagonista della energy transition. Questa collaborazione permetterà di sfruttare grandi sinergie tra le due aziende e trasformare così il progetto Agnes in realtà”.
Il moto ondoso. Il progetto di Eni per la produzione di energia da moto ondoso, si chiama Iswec, ed è stato presentato a OMC2019. Lo sviluppo del prototipo è in corso al largo delle coste di Ravenna.
“L’energia da moto ondoso ha una prospettiva soprattutto in un paese come l’Italia, che è una penisola. Abbiamo fatto già un prototipo a livello industriale e abbiamo un progetto per sviluppare circa 12 mega watt con 118 imbarcazioni. Sarà sviluppato nei prossimi anni e fa parte anche della progettualità che abbiamo presentato al governo sul Recovery Fund”.
Il progetto si chiama Iswek (Inertial Sea Wave Energy Converter). Così l’ad di Eni, Claudio Descalzi all’inaugurazione del Centro Ricerche Energie dal Mare, realizzato da Politecnico di Torino in collaborazione con Eni.
“E’ una progettualità – ha spiegato Descalzi – che si addice al Recovery Fund perché è legata alla decarbonizzazione, alla creazione di energia, un’energia completamente pulita, e anche alla creazione di posti di lavoro in collaborazione con l’università per migliorare continuamente le prestazioni e l’efficienza di queste tecnologie. Questo è il nostro obiettivo”.
Oltre a questi progetti dei quali si conoscono parecchi dettagli, altri studi sono in corso per quanto riguarda l’idrogeno blue e green. L’UE ha assegnato a questo vettore energetico un ruolo di primo piano nel proprio progetto strategico di transizione verso un’economia con impatto ambientale zero entro il 2050. Gli ostacoli non mancano, ma il mondo della ricerca è impegnato a superarli.